Lo sviluppo sostenibile in Italia ha raggiunto una tappa importante nel 2015, quando il nostro paese è entrato tra le 193 nazioni firmatarie dell’Agenda 2030.
Nel corso di questi 5 anni sono stati fatti passi importanti, legati ai progressi nell’ambito dell’Economia Circolare, ma c’è ancora molto da fare per raggiungere e mantenere questi obiettivi.
L’opportunità di uno sviluppo sostenibile per l’Italia
L’Agenda 2030 rappresenta una sfida per l’Italia, in quanto richiede importanti investimenti, ma allo stesso tempo si tratta di un’opportunità unica per uscire dalla crisi che stiamo vivendo, salvaguardando il nostro pianeta e migliorando la qualità della vita dei cittadini.
Cos’è l’Agenda 2030
L’Agenda 2030 è un programma di azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel 2015 dai governi di 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.
Un quadro di riferimento per orientare le azioni dei paesi firmatari verso uno sviluppo sostenibile: una sfida globale e cruciale per la sopravvivenza dell’umanità, che tiene conto dei limiti del nostro pianeta e indicano un giusto utilizzo delle risorse naturali.
Si tratta di un documento costituito da 17 obiettivi principali, ognuno di essi formato da un vasto programma di azione e da traguardi da raggiungere in ambito ambientale, economico e sociale e istituzionale entro il 2030.
I 17 obiettivi dell’Agenda 2030
Gli obiettivi sono i seguenti:
- sconfiggere la povertà
- sconfiggere la fame
- migliorare salute e benessere
- fornire un’istruzione di qualità
- raggiungere la parità di genere
- garantire acqua pulita e servizi igienico-sanitari
- generare energia pulita e accessibile
- offrire un lavoro dignitoso sostenendo la crescita economica
- sostenere imprese, innovazione e infrastrutture
- ridurre le disuguaglianze
- rendere le città e le comunità sostenibili
- incentivare consumo e produzione responsabili
- lottare contro il cambiamento climatico
- preservare la vita sott’acqua
- preservare la vita sulla terra
- garantire pace, giustizia e istituzioni solide
- istituire partnership per raggiungere gli obiettivi.
A che punto siamo?
Ogni Paese aderente è tenuto a sviluppare una propria strategia per affrontare queste sfide e raggiungere così uno sviluppo sostenibile seguendo i vari punti dell’Agenda.
Nelle istituzioni, nelle imprese e tra i cittadini cresce sempre più la consapevolezza dell’importanza dell’impegno per la sostenibilità. Per questo sono stati fatti passi molto importanti, come l’istituzione della Cabina di regia “Benessere Italia”: l’organo della Presidenza del Consiglio a cui spetta il compito di coordinare, monitorare, misurare e migliorare le politiche dei Ministeri perseguendo il benessere dei cittadini.
Il Rapporto ASviS 2019 dal punto di vista ambientale
Secondo il rapporto ASviS 2019, redatto dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile sono stati fatti molti progressi, ma c’è ancora molto da fare.
Per quanto riguarda l’ambiente e l’economia circolare, si osservano miglioramenti importanti dal punto di vista dell’indice di circolarità della materia e la percentuale di riciclo di rifiuti: con un valore del 49,4% si avvicina infatti al Target europeo del 50% per il 2020.
Molte delle nostre imprese hanno investito in prodotti e tecnologie verdi per ridurre l’impatto ambientale abbassando le emissioni.
Nonostante il miglioramento complessivo del sistema energetico però, col tempo si è vista una diminuzione della produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili.
Altri dati positivi riguardano le emissioni di gas serra, diminuite del 15%, e la quota di superficie agricola utilizzata per le coltivazioni biologiche, raddoppiata dal 6% al 12%.
Il rapporto delle Nazioni Unite
Secondo il Sustainable Development Goals Report 2020, che dal 2016 analizza lo stato di avanzamento dei vari Paesi verso l’attuazione dell’Agenda 2030, l’Italia risulta al trentesimo posto della classifica.
La pandemia causata dal COVID-19 ha però innescato una crisi che ostacola ulteriormente i progressi fatti. Il cambiamento climatico sta avvenendo più veloce del previsto, e si confermano modelli dominanti di consumo e produzione non sostenibili.
I risultati sono comunque incoraggianti, ma servono ulteriori sforzi per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Obiettivi che possono essere la chiave per ripartire dopo l’emergenza, mantenendo i Governi focalizzati sulla crescita e sulla sostenibilità.