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By 25 Marzo 2020Luglio 28th, 2022No Comments

Green Deal: cos’è e quali opportunità può offrire per l’Economia Circolare?

Green Deal

La pandemia attuale sta mettendo in crisi il nostro sistema sanitario ed economico. Anche se richiederà uno sforzo enorme per far ripartire i Paesi più colpiti, può e deve essere un’opportunità per indirizzare lo sviluppo in una direzione più “green”, in particolare verso un modello di economia circolare.

Il cambiamento climatico e il degrado ambientale infatti continuano a rappresentare una minaccia, per l’Europa ma anche per il mondo intero.

Per affrontare le sfide che stiamo vivendo l’Unione Europea ha risposto con il Green Deal: un piano per il rilancio dell’economia incentrato sulla sostenibilità e sulla lotta ai cambiamenti climatici.

Che cos’è il Green Deal

Il Green Deal è una nuova strategia di crescita che vuole trasformare l’economia europea in una efficiente e competitiva, ma soprattutto sostenibile.

L’emergenza climatica che stiamo vivendo fa riflettere infatti sulla necessità di migliorare salute e benessere dei cittadini, a partire dalla revisione del sistema economico. Presentato l’11 dicembre 2019, il patto prevede che le azioni siano volte a:

  • promuovere l’uso efficiente delle risorse, passando ad un’economia pulita e circolare;
  • ripristinare la biodiversità, riducendo l’inquinamento.

Si tratta quindi di erogare fondi per la transizione verso le energie rinnovabili, una legislazione che porterà l’UE alla neutralità climatica entro il 2050 promuovendo l’economia circolare, eliminando gli sprechi e riducendo gli impatti della produzione.

In che modo l’economia diventa circolare?

L’obiettivo è ridurre sempre più i rifiuti attraverso riuso e riciclo. Ciò fornirà ai cittadini prodotti sicuri, efficienti e di alta qualità.

In questo senso l’11 marzo 2020, nell’ambito del Green Deal europeo, è stato varato un nuovo Piano di azione sull’economia circolare. Esso rappresenta un’agenda per trasformare l’Europa, rendendola “più pulita”.

L’attenzione si sposta dunque su:

  • Incentivare il design per rendere più sostenibile la realizzazione dei prodotti. Questo promuovendo la durevolezza, il riuso, la riparabilità e incrementandone l’efficienza energetica nella produzione.
  • Informare i consumatori sui prodotti, sensibilizzandoli sul problema dei rifiuti e su come ripararli e riciclarli invece di gettarli.
  • Rivedere le emissioni di gas serra durante la produzione, e promuovere l’uso di tecnologie digitali per la tracciabilità delle risorse.
  • Puntare sull’innovazione, dei prodotti e delle tecnologie per la loro realizzazione.

E per quanto riguarda il packaging?

Entro il 2030 tutto il packaging dovrà essere riutilizzabile o riciclabile, ripensando al design e riducendo la complessità dei materiali utilizzati.

La plastica in particolare, che rappresenta un problema notevole per l’inquinamento, avrà notevoli restrizioni per quanto riguarda soprattutto le microplastiche. Si svilupperà poi un sistema di etichettatura, standardizzazione, certificazioni e misure regolamentari, chiudendo il gap nella conoscenza scientifica sul tema.

Conclusioni

La strategia adottata nel Green Deal contiene delle misure per combattere il cambiamento climatico, salvaguardando al tempo stesso le industrie UE dalla concorrenza globale: una transizione verde che deve svolgersi in modo equo, coinvolgendo tutti gli attori europei.

Alla luce di quanto sta accadendo oggi, con il virus COVID-19 diventato la più grande minaccia sanitaria ed economica globale, questo impegno non può venir meno. Quando tutto sarà finito bisognerà pensare a un modo per rilanciare l’economia che tenga conto dell’ambiente e della circolarità, senza lasciare nessun Paese indietro.