Per rendere il mondo sempre più sostenibile e raggiungere gli obiettivi ambiziosi di circolarità dell’economia, anche l’industria è tenuta a fare la sua parte.
Per questo da quest’anno, l’etichettatura ambientale degli imballaggi passa da volontaria a obbligatoria per legge.
Cos’è l’etichettatura ambientale degli imballaggi
Con l’etichettatura ambientale degli imballaggi si applica un’etichetta sul packaging, per facilitarne la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio.
Si indicano infatti i materiali di composizione degli imballaggi, nonché il loro corretto smaltimento.
Il Decreto Legislativo
È il Decreto Legislativo 3 settembre 2020 n. 116 ad indicare i criteri informatori dell’attività di gestione dei rifiuti di imballaggio.
Il primo obbligo riguarda l’etichettatura “secondo modalità stabilite dalle norme tecniche UNI, applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, nonché per fornire una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi”.
Si tratta di informazioni sulla destinazione finale del packaging, come ad esempio “raccolta carta”, o “raccolta plastica”, utili ad incrementare la differenziata.
Oltre a questo, i produttori dovranno indicare la natura dei materiali degli imballaggi, sulla base della Decisione 97/129/CE. Per produttori si intendono i fornitori di materiali di imballaggio, i fabbricanti, i trasformatori e gli importatori. Un’imposizione che riguarda tutte le tipologie, da quelle destinate ai consumatori B2C alle imprese B2B.
Dove inserire tutte le informazioni?
Secondo la normativa, le informazioni sugli imballaggi vanno previste su:
- singoli componenti separabili manualmente, quali tappi, nastri e pellicole;
- corpo principale dell’imballaggio, come ad esempio una bottiglia o una scatola;
- componente che riporta l’etichetta.
Se il packaging risulta di dimensioni ridotte, si potrà ricorrere al QR Code. Ciascuna azienda così potrà decidere le modalità grafiche e di presentazione in libertà, purché siano efficaci al raggiungimento dell’obiettivo.
La proroga del Decreto Legge n. 228 del 30 dicembre 2021
Con il nuovo provvedimento, il Decreto Legge n. 228 del 30 dicembre 2021, si prevede la sospensione dell’obbligo di etichettatura ambientale fino al 30 giugno 2022. Rimane la possibilità di immettere nel commercio i prodotti privi dei nuovi requisiti già presenti sul mercato fino ad esaurimento scorte.
Le aziende avranno così a disposizione più tempo per adeguarsi, acquisendo consapevolezza in merito ai materiali di cui sono composti gli imballaggi e quali di questi possono essere riciclati. Per questo CONAI, in collaborazione con UNI, Confindustria e Federdistribuzione, ha realizzato una serie di linee guida sul tema, utili a fornire gli strumenti per adeguarsi alle normative.