Il 14 gennaio 2022 entrerà in vigore anche in Italia la Direttiva SUP (Direttiva UE 2019/904): essa promuove la transizione verso un modello di economia circolare, riducendo l’utilizzo della plastica monouso.
Che cosa si intende per plastica monouso
Con il termine plastica ci si riferisce al materiale costituito da un polimero che può funzionare come componente principale dei prodotti finiti, ad eccezione di quei polimeri che non vengono trattati chimicamente.
Un prodotto in plastica monouso è realizzato utilizzando i polimeri ed è progettato per compiere un solo utilizzo: non viene cioè restituito al produttore per essere ricaricato, né viene riutilizzato per lo stesso scopo per cui è stato concepito.
La Direttiva europea (UE) 2019/904
A maggio 2019 è stata approvata dall’Unione europea la Direttiva SUP (Single Use Plastic), che dal 2021 vieta la produzione, l’utilizzo e la vendita di alcuni prodotti in plastica monouso per i quali non esistono alternative. Si parla ad esempio di posate e piatti, cannucce, bastoncini di cotone, aste dei palloncini, contenitori per alimenti e bevande.
Tutti gli Stati Membri, Italia compresa, sono tenuti a perseguire gli obiettivi indicati nella Direttiva SUP, prevenendo così la produzione dei rifiuti e sensibilizzando sui vantaggi ambientali.
Come verrà applicato in Italia
Il 30 novembre 2021 è stato così pubblicato il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 196 “Attuazione della direttiva (UE) 2019/904, del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”, che entrerà in vigore il 14 gennaio 2022.
A differenza del testo europeo, in Italia ci sono alcuni prodotti che risulteranno esentati da queste restrizioni:
- I beni con rivestimenti in plastica inferiori al 10%.
- Gli articoli in plastica compostabile realizzati con almeno il 40% di materia prima rinnovabile, che passerà in un secondo momento al 60%.
- I prodotti in plastica monouso realizzati con polimeri naturali non modificati chimicamente o immessi sul mercato per essere riutilizzati.
Quali sono le finalità del decreto
Gli obiettivi sono molteplici, primo fra tutti ridurre l’incidenza della plastica, con particolare riferimento ai danni all’ambiente acquatico e alla salute umana.
In secondo luogo si vuole guidare la transizione verso l’economia circolare, contribuendo alla riduzione dei rifiuti con materiali sostenibili e comportamenti responsabili rispetto alla loro gestione.
Infine, si vuole promuovere l’utilizzo di plastica riciclata, in modo da incentivare anche questo mercato ancora sottovalutato.
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