La nuova visione d’impresa promossa dalla Commissione europea è l’Industria 5.0: più inclusiva, tecnologica e favorevole alla sostenibilità promossa dall’economia circolare.
Dall’industria 4.0 all’Industria 4.0
Per spiegare di cosa si tratta partiamo dalla storia di queste visioni d’impresa.
Dall’Industria 1.0, il prodotto della prima rivoluzione industriale con le macchine a vapore del 1700, si è poi passati all’Industria 2.0, data dall’invenzione del motore a scoppio e all’utilizzo del petrolio dell’800; fino ad arrivare all’Industria 3.0 rappresentata dalla rivoluzione informatica della seconda metà del ‘900.
La quarta rivoluzione, l’industria 4.0, è quella che abbiamo conosciuto finora, rappresentante inizialmente un progetto presentato dal Governo tedesco per l’ammodernamento del sistema produttivo. Un insieme di investimenti su scuole, infrastrutture, energia, ricerca e aziende, fonte di ispirazione per tutti i Paesi europei.
L’Industria 4.0 si basa sulla digitalizzazione, sull’automazione e sull’interconnessione dei sistemi produttivi. Ha visto nascere, crescere e ottimizzare tecnologie sempre più all’avanguardia: Cloud Computing, Big data, robotica, realtà aumentata e tanto altro.
Il rischio però è ciò che sembrava il futuro di questa digitalizzazione, ossia la sostituzione completa della forza lavoro umana con le macchine e l’intelligenza artificiale. Ma cosa ci aspetta realmente con il nuovo paradigma?
Cos’è l’Industria 5.0
La realtà non sarà così catastrofica come ce l’aspettavamo. È l’uomo infatti, con le sue competenze, a portare valore aggiunto a tutta questa tecnologia.
L’industria 5.0 è un nuovo modello collaborativo, basato su un’integrazione uomo e macchina volta a creare valore aggiunto. I prodotti sono sostenibili, realizzati per soddisfare le esigenze
dei consumatori senza sprecare materie prime e tutelando i lavoratori nel processo produttivo. L’obiettivo ambizioso è di integrare le tecnologie in un approccio non più sostitutivo, ma incentrato sull’uomo e sulle sue competenze. L’Internet of Things e l’intelligenza artificiale, nonché la realtà aumentata, risulteranno così utili a creare pratiche sostenibili, formative, curative, sempre senza dimenticarsi dei diritti delle persone.
Industria 5.0 verso un’economia sempre più circolare
L’Industria 5.0 prende in considerazione il fatto che le materie prime non basteranno nel futuro a coprire tutte le esigenze dei Paesi industrializzati, nonché di quelli emergenti.
L’economia circolare si presenta come la soluzione a queste problematiche, in risposta ai cambiamenti climatici e alla questione dei rifiuti sempre più pressante.