L’Economia Circolare in Europa è un tema molto discusso, soprattutto negli ultimi anni.
Il nostro continente ha infatti a cuore la sostenibilità, tanto che nel 2015 ha adottato un Piano d’azione sull’Economia Circolare: l’obiettivo è l’incremento dei posti di lavoro, favorendo la crescita, gli investimenti e l’uso efficiente delle risorse per sviluppare un’economia più competitiva. Piano che risulta completato in tutte le sue 54 azioni, ma c’è ancora molto da fare.
L’Economia Circolare in Europa
L’Economia Circolare può migliorare la resilienza e la competitività degli Stati Membri, della società in generale ma anche delle singole realtà cittadine. Secondo il Consiglio, la circolarità va promossa in tutta la catena del valore: dai consumatori, ai vari settori chiave (alimentare, tessile, trasporti, edilizia ecc.).
Il Green Deal europeo
Proprio pochi giorni fa è stata approvata l’iniziativa denominata “Green Deal”: un nuovo modello di sviluppo caratterizzato da diversi provvedimenti legislativi che accompagneranno la transizione verso l’Economia Circolare. Il risultato? Un aumento di posti di lavoro e industrie più pulite.
Saranno necessari ulteriori investimenti, oltre alla presentazione di piani nazionali. L’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica entro il 2050: per quella data l’Europa vuole arrivare a un equilibrio tra le emissioni di CO2 e l’assorbimento di carbonio, cercando così di contrastare il riscaldamento globale.
Strategia europea sulla Circular Economy
La nuova strategia europea sulla Circular Economy prende quindi coscienza che le politiche attuate hanno avuto successo, ma servono azioni più ambiziose e su larga scala per raggiungere gli obiettivi fissati. Per fare questo è necessario coinvolgere tutti gli attori, dai produttori ai consumatori, promuovendo cambiamenti sia nella produzione che nel consumo.
La “EU Plastic Strategy”
L’Europa vuole proteggere l’ambiente dall’inquinamento da plastica, promuovendo lo sviluppo di alternative e la progettazione “sostenibile”.
L’intervento va fatto su tutti i settori centrali per l’economia: packaging, edilizia e costruzioni, automotive, elettronica, tessile e agricoltura.
Gli obiettivi principali:
- Il totale riutilizzo e riciclo degli imballaggi in plastica entro il 2030
- Aumento del riciclo dei rifiuti in Europa
- Investimenti orientati verso l’innovazione, incoraggiando lo sviluppo di plastiche biodegradabili e basate su materie prime biologiche.
Eco-progettazione
Ampio spazio viene lasciato alla progettazione dei prodotti: essi devono essere eco-compatibili, con principi base si rifanno alla durabilità, riparabilità, la riciclabilità e l’utilizzo di materie prime riciclate.
L’Unione Europea promuove un design che tenga conto di tutto il ciclo di vita del prodotto, aumentando l’efficienza dei materiali: gli oggetti devono essere di facile riparazione per garantirne un utilizzo duraturo; inoltre il loro trattamento a fine ciclo di vita deve essere semplice.
Il ruolo del consumatore
La transizione verso l’Economia Circolare secondo l’UE richiederà un maggior coinvolgimento dei cittadini, facendo sì che cambino i modelli di consumo.
Il consumatore va responsabilizzato attraverso l’informazione: importanti saranno anche le soluzioni digitali che promuovano la condivisione di informazione, ma anche prodotti e servizi che rendano i cittadini partecipanti attivi di questo processo.
Non si ferma dunque l’impegno dell’Europa nei confronti dell’Economia Circolare. Al contrario, emerge una presenza sempre più attiva verso questa transizione, che vedrà sempre più un cambiamento nei modelli di produzione e di consumo.